La depressione
“Il dio degli antichi chiedeva l’obbedienza, il dio dei moderni chiede la riuscita, il successo”
Il termine depressione da un punto di vista lessicale indica un avvallamento del terreno o una diminuzione della pressione atmosferica; dal punto di vista dell’umore indica invece la rottura di un equilibrio che implica una caduta verso il basso.
L’umore depresso lo troviamo descritto nei testi più antichi. Nella Bibbia per esempio ci sono vari esempi di personaggi depressi. Elia dice ” Non ne posso più, Signore toglimi la vita”; Giobbe ” Per me non c’è calma né riposo, ma solo tormenti”; Giona ” Sono povero e afflitto, mi sento mancare il respiro, il mio cuore viene meno” e sono solo alcuni esempi. E tra i sette peccati capitali l’ozio, visto come accidia, indolenza, viene chiamato il padre di tutti i vizi, in quanto toglie la voglia di vivere e di agire. Lo stesso Dante mette gli accidiosi nell’inferno, condannati a stare nelle acque paludose dello Stige fino alla bocca , visto che quando erano vivi non avevano saputo apprezzare le bellezze della vita. Il depresso quindi veniva visto come responsabile della propria depressione. E questo capita ancora oggi ” Reagisci, datti da fare, distraiti” Sono parole che il depresso si sente spesso dire. Per moltissimo tempo il sentimento che ha accompagnato la depressione è stato il senso di colpa, è solo in tempi molto più recenti che la depressione si è presentata, prevalentemente, come un senso di fallimento. Possiamo dire che il dio antico chiedeva agli uomini l’obbedienza, mentre quello moderno chiede loro la riuscita, il successo.
Anche il tentativo di razionalizzare i disturbi psichici, e quindi anche la depressione, all’interno di una classificazione che ne consentisse la cura attraverso i farmaci adatti, non è una cosa recente. Sin dai tempi più antichi l’elleboro è stato il rimedio antidepressivo per eccellenza. Ma a tutt’oggi non sempre i farmaci riescono a trattare con successo tutti i tipi di depressione, o meglio tutti i pazienti depressi. La letteratura indica che circa il 10-13% dei disturbi depressivi sono di natura biologica. Nella maggioranza dei casi ciò che sembra accomunare l’insorgere di un quadro depressivo è che qualcosa si rompe nella vita della persona. Qualcosa che ha a che fare con la relazione che la persona ha con se stessa,con gli altri e con il mondo.
Spesso il disturbo insorge in seguito a gravi disturbi d’ansia, attacchi di panico, fobie, ossessioni o problemi relazionali. Sempre però si manifesta con gravi cadute del tono dell’umore verso il basso e con una perdita di interesse nei confronti della vita.
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LA BUCA – Una meditazione sull’ostinazione
LA BUCA – Una meditazione sull’ostinazione
Cosa accade quando ci ostiniamo a percorrere una strada che non funziona, che non porta a niente di buono e che anzi ci fa soffrire e vivere una vita non degna di essere vissuta? Cosa accade se ci rifiutiamo di accettare quello che non può essere cambiato, e contemporaneamente non facciamo nulla per cambiare ciò che può essere cambiato? Propongo un esercizio di mediazione intitolato “La buca” tratto dal libro “ACT” di Hayes, Strosahl e Wilson ed. Cortina
“Ti propongo un esercizio mentale in modo da capire meglio la tua situazione. Immagina di trovarti in un campo con una benda negli occhi e di aver ricevuto una piccola borsa degli attrezzi. Ti viene detto che devi andare in giro per il campo con gli occhi bendati. Questo rappresenta il modo in cui immagini di vivere la tua vita. E così fai quello che ti viene detto. Ora a tua insaputa in questo campo ci sono una serie di buche ben distanziate tra loro e abbastanza profonde. Non lo sai, prima di incominciare sei inconsapevole. Quindi cominci ad andare in giro e prima o poi cadi in una buca di grandi dimensioni. TI aggiri a tentoni e quasi sicuramente non riesci ad uscirne. È fangoso e scivoloso, non riesci a trovare una via d’uscita. Riesci ad immaginare tutto questo?……… Come ti senti in una situazione del genere? probabilmente sarai scioccato ti sentirai sconvolto, lo sarei anch’io………. dunque immagina di trovarti lì che cosa fai?………… hai la borsa degli attrezzi che hai ricevuto, così forse cerchi di capire cosa contiene. Forse c’è qualcosa che puoi usare per uscire dalla buca. Sei sempre bendato ma ne tocchi il contenuto. C’è uno strumento in questa borsa, ma quello che ti è stato dato è una pala. Ma supponiamo che tu voglia disperatamente uscire dalla buca, che tu abbia cercato per ore di scalare la parete fangosa senza successo, cosa penseresti quando trovi la pala ?………………ti metti a scavare scavi scavi e il terriccio continua a scivolare verso il basso, pensi di fare piccoli gradini ma questi franano e quindi devi scavare di nuovo, cominci a sentirti esausto, sudato, respiri affannosamente. E dopo tutto questo scavare sei sfinito e ti ritrovi ancora più in fondo. Cosa provi? ……….
Possiamo dire che anche tu hai provato a tollerare di vivere nella buca aspettandoti che accada qualcosa di diverso. E non è certo divertente vivere in una buca. Ma se la pala non funziona e ancora non funziona allora è arrivato il momento di fare qualcos’altro magari cambiare programma. Forse potresti anche passare del tempo a chiederti come diavolo sei finita nella buca ma ti accorgi che anche sapere questo non ti aiuta ad uscire dalla buca. Tutti gli strumenti che usi ti devono aiutare a uscire dalla buca e non ad andare più a fondo. Anche conoscere il passato non serve se non lo si usa per cambiare il presente perché oggi le cose vadano diversamente. Il disagio e la sofferenza sono occasioni per imparare a uscire dalla buca. Essi danno la spinta ad uscire dalla buca, ma per uscirne bisogna ascoltarli, sono loro che ci faranno trovare gli strumenti adatti ad uscirne”.
Sintomi della depressione
Sintomi della depressione
I dati epidemiologici evidenziano come la depressione sia il disturbo psicologIco più diffuso al mondo. Qui di seguito illustro i sintomi con cui la depressione si manifesta e su cui è importante vigilare per tempo.
I sintomi della depressione sono:
▪ tristezza e umore depresso per la maggior parte del giorno;
▪ ridotta capacità di provare piacere in attività che un tempo procuravano piacere, gioia e soddisfazione;
▪ senso di fatica e di non farcela nello svolgimento delle attività quotidiane;
▪ sensazione di fallimento, di colpa, autocritica;
▪ pianto e mancanza di speranza;
▪ idee di morte, pensieri negativi;
▪ irritabilità;
▪ difficoltà a concentrarsi e a prendere decisioni;
▪ sonnolenza
▪ difficoltà a prendere sonno, incubi;
▪ inappetenza o eccessiva assunzione di cibo;
▪ ridotto desiderio sessuale.
Perché ci sia una diagnosi di depressione non è necessario avere tutti i sintomi sopra elencati, ma, quando sono presenti, devono presentarsi in maniera frequente e pervasiva, anche perché la depressione può presentarsi con diversi livelli di gravità. I sintomi depressivi possono sopraggiungere in seguito ad eventi di vita particolarmente stressanti, legati prevalentemente ad una perdita (depressione reattiva), ma la depressione maggiore può insorgere anche senza nessuna causa apparente. Quanto più la forma è grave, tanto più sono i sintomi implicati. Inoltre chi ha già avuto un episodio depressivo ha più probabilità di presentare nuovi episodi depressivi nel corso della vita.
Sintomi fisici:
perdita di energia, affaticamento, disturbi della memoria e dell’attenzione, nervosismo e agitazione motoria, perdita o aumento di peso, insonnia o ipersonnia, diminuito desiderio sessuale, irritabilità, ansia, pianto.
Emozioni tipiche della depressione sono: tristezza, disperazione, angoscia, senso di colpa, perdita di interesse, irritabilità.
Sintomi cognitivi:
ruminazione mentale, aspettative irrealistiche, standard eccessivi, regole rigide, ideazioni suicidarie.
A tal proposito A. Beck ha parlato di triade cognitiva, la quale comprende una concezione negativa di sé, degli altri e del mondo e che conduce, attraverso pensieri automatici negativi, ad amplificare gli aspetti negativi e a minimizzare quelli positivi.
Sintomi comportamentali:
difficoltà nelle attività quotidiane, difficoltà a strutturare il tempo, evitamento sociale, passività, tentativi suicidari.
Può capitare a tutti di sentirsi un po’ giù, ma ciò non significa che si ha bisogno di un trattamento. Per fare una diagnosi di depressione è necessaria la presenza di più sintomi, che durano nel tempo (almeno sei mesi). La concomitanza di più sintomi e la loro pregnanza sono predittivi di un disturbo depressivo più grave, poiché i sintomi descritti producono un effetto rinforzante gli uni sugli altri. Per esempio quanto più una persona evita di fare, tanto più aumenta il suo senso di colpa e di inadeguatezza e con l’aumentare di questi aumenta anche la disperazione, e così via, producendo un circolo vizioso,che nei casi più gravi, può condurre al suicidio.
È possibile riscontrare sintomi depressivi anche in altre patologie psicologiche, pertanto è importante effettuare un buona diagnosi differenziale, per poter effettuare una corretta terapia.